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MALLO
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MALLO.
Definiz: Sost. masc. La prima scorza della noce o della mandorla fresca, che cuopre il guscio contenente il seme.
Probabilmente dal nominativo del lat. mallo mallonis, Buccia esterna della cipolla. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 244: Colgonsi (le noci), battendole con le pertiche, allora che alcuna rossezza appare intra 'l guscio e 'l mallo.
Esempio: Pallad. Agric. 73: Marzial dice che ha sperimentato di torre le noci verdi, monde del mallo e corteccia, e attuffarle nel mele, e bastanvi verdi più d'un anno.
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 45: Rinaldo il capo pel mezzo gli affetta, Come si parte una noce col mallo.
Esempio: Cellin. Pros. 73: Di questo verderame, per cotai opere, basta pigliarne quant'è una noce nostrale senza il mallo.
Esempio: Sassett. Lett. 143: Ho ripieno (un vasetto) di noci moscade in conserva,... in che si può far notomia di quel frutto, essendo col mallo, col macis e con tutto quello apparecchio con cui la natura lo produce.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 221: Con quella buccia, che noi chiamiamo il mallo,... si fa del tutto insieme conserva con zucchero molto pregiata.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 6, 7: Ella ostinata riputava fallo Sentir pietà, non che fuoco di Venere; Amara d'una noce più del mallo, Aspra più delle nespole non tenere.
Esempio: Magal. Relaz. 89: Quella prima grossa scorza stopposa, che fascia il cocco, come fa il riccio la castagna e il mallo la noce,... macerata nell'acqua e scotolata a uso di lino, si fila.
Definiz: § I. Per similit., dicesi La prima scorza di altri frutti, o fiori. –
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 377: Mirabolani conditi vogliono esser grossi e neri, e il loro mallo in sullo nocciuolo vuol essere tenero al dente.... Hanno lo loro mallo confetto e alquanto più duro.
Esempio: Red. Cons. 1, 288: Quando (i fiori) incominciano a sbocciar dall'invoglio, o dal mallo che dir lo vogliamo, si taglia intorno intorno tutto l'invoglio.
Definiz: § II. Mangiar le noci col mallo, proverbio oggi non molto comune. –
Esempio: Varch. Ercol. 121: Mangiar le noci col mallo, si dice di quelli che dicono male e cozzano con coloro i quali sanno dir male meglio d'essi, dimanierachè non ne stanno in capitale, anzi ne scapitano e perdono in digrosso.
Esempio: Pulc. L. Son. 12: Quando tu vuoi dir poco male Si suol, Matteo Badia, prima pensallo, Chè per mangiarsi le noci col mallo Riesce una vivanda senza sale.